Parole di Lino_

Nel 2013 viene pubblicato da Skira:

Filippo Alison_Un viaggio tra le forme

“Questo libro raccoglie frammenti ed esperienze del percorso professionale, scientifico e didattico di Filippo Alison, come ama definirlo Rodrigo Rodriquez “un Maestro per i Maestri”: celeberrima la collezione da lui curata per Cassina che annovera, fra gli altri, Le Corbusier, Wright, Mackintosh, Asplund e Rietveld.

Tanti, nel volume, i fotogrammi delle tappe di un viaggio che è umano e culturale: Domenico De Masi, François Burkhardt e Renato de Fusco ne restituiscono il profilo attraverso le sue varie sfaccettature; Nicola Flora, Paolo Giardiello e Gennaro Postiglione tratteggiano il suo impegno di architetto, designer e docente. Le testimonianze dei “compagni di viaggio” si aggiungono alla preziosa raccolta di disegni, schizzi, fotografie e documenti che ripercorrono le tappe principali di una carriera ricca di riconoscimenti e di consensi.”

 

Poiche’ amici di lunga data, anche a Lino viene chiesto di lasciare un frammento, un ricordo su Filippo. Ci ha commosso sentire le parole di Lino, l’entusiasmo e la semplicita’ nel raccontare un bellissimo rapporto d’amicizia che ha permesso di lasciare il segno nella storia del design Italiano.

E vogliamo condividerle con voi:

“Lo splendido rapporto con Filippo Alison nasce all’inizio degli anni 80, e parte con una collaborazione professionale durante il periodo in cui lavorava come consulente artistico per la ditta Cassina. La scintilla che ha innescato l’evolversi della nostra interazione e’ stata l’opportunita’ di lavorare a stretto contatto in un progetto per la riedizione della tavola e gli oggetti di Charles Rennie Mackintosh. Una sfida affascinante, in cui fin da subito si e’ innescato un meccanismo sinergico tra me ed Alison: due persone differenti ma assolutamente complementari, curiose di apprendere l’uno dall’altro. E’ stato un periodo di lavoro frenetico e intenso: ricordo il nostro viaggio insieme a Glasgow, dove abbiamo potuto analizzare le opere e i disegni del Maestro, quindi la dedizione alla realizzazione dei pezzi. Alison era concentrato sulla realizzazione dei mobili, io delle stoviglie e tutti gli accessori in metallo. Un progetto davvero complesso ma estremamente gratificante: infatti lavoravamo nel rispetto dei disegni originali, ma al tempo stesso tutto veniva reso piu’ attuale e contemporaneo, attraverso l’utilizzo di materiali moderni e metodi di lavorazione differenti. Gli originali erano infatti di rame battuto a mano, spesso non completi: ad esempio ricordo un set da tavola in cui era presente solo cucchiaio e forchetta, oppure la trasformazione dei candelieri da legno a metallo. Inoltre, abbiamo realizzato anche tutta la parte della biancheria a corredo della tavola, cosi’ come era stata disegnata dalla moglie di Mackintosh.

Il rapporto professionale si e’ spontaneamente trasformato in una bellissima amicizia: solevamo farci visita molto spesso tra Milano e Napoli, soggiornando sempre l’uno presso la residenza dell’altro. E poiche’ Alison e’ sempre stato una persona molto attiva, e’ capitato che durante uno dei mie viaggi lo abbia trovato impegnatissimo nel suo lavoro di Rettore dell’Universita di Napoli, tanto da non volersi interrompere. Infatti, e’ stato un po’ strano andare in quei giorni al mare accompagnando sua moglie e sua figlia, ma senza di lui.

Il suo forte legame alle tradizioni napoletane poi, e’ stato da ispirazione per un altro progetto insieme: la caffettiera Filumena, che abbiamo realizzato sempre durante gli anni 80, rappresenta perfettamente l’attenzione di Filippo verso un vero e proprio rito della citta’.  In tutto quello che abbiamo fatto, progettato, o anche semplicemente pensato, ci siamo vicendevolmente arricchiti con qualche nuovo spunto; come quando abbiamo deciso di recarci negli Stati Uniti per studiare le opere di Frank Wright.

Sono sempre rimasto affascinato dalla cultura e dall’intelligenza di Alison: ho costantemente cercato di imparare da lui, dal suo modo di lavorare molto preciso e meticoloso. Mi piace pensare ancora oggi che ho la fortuna di avere un amico fidato che al tempo stesso posso definire “il mio professore”.”

 

Filippo Alison_Un viaggio tra le forme

Skira Editore

A cura di Santoro Maura

Anno 2013

 

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