Ciao Maestro

Grazie per la tua creatività e la tua genialità, grazie per il tuo essere sempre stato inconfondibile, sorprendente e fuori dal comune! Buon volo.
Thanks for your creativity and for your being such an unique, surprising and peculiar individual!
Buon volo.

Giornate FAI di primavera: Casa d’artista Lino Sabattini_ Visita di casa mia

Non perdete l’esclusiva opportunita’ di visitare casa mia grazie a Fai Fondo Ambiente Italiano, durante le Giornate FAI di primavera

Itinerari alla scoperta dei tesori di Bregnano

Autodidatta affascinato dall’architettura moderna, scoperto da Gio Ponti, comincia una esaltante esperienza internazionale sottolineata dai consensi della critica. Lavora a Parigi e a Milano per aziende prestigiose. Inizia quindi la solitaria avventura che si concretizza nell’argenteria Sabattini di Bregnano, diventando imprenditore delle sue idee, della sua sensibilità, di quella sua diversità. La misura, l’equilibrio, la tecnica e la fantasia sono conferite alle sue inimitabili opere. All’impresa si affiancherà la casa d’abitazione, da lui stesso progettata nei minimi particolari e che oggi, cessata l’attività, resta una vitale testimonianza del suo ingegno e delle sue opere, presenti in prestigiosi musei del mondo intero. La sua produzione ed il suo genio hanno riscosso l’ammirazione di alcuni tra i più notevoli nomi del design e dell’architettura contemporanea, tra di essi il già citato Gio Ponti, Bruno Munari e Filippo Alison.

Ecco il programma della giornate e come raggiungerci:

http://www.giornatefai.it/luoghi/87555

Forme nobili_ Intervista di Domizia Dalia

Forme Nobili-tes

Forme Nobili_ Articolo Stampa Reggiana, Novembre 2015

“Nella sua abitazione in stile razionalista a Bregnano, a pochi chilometri da Como, ho incontrato il “capitano coraggioso” –
come la critica lo descrive – Lino Sabattini, pietra miliare del design italiano.”

di Domizia Dalia

Visualizza articolo: Forme Nobili_

 

 

 

The history of Design_Brianza from 50’s to 80’s

The History of Design

Brianza from 50’s to 80’s

In occasione di Expo Milano 2015 Arredaesse racconta la passione per l’architettura e il design attraverso “The History of Design”, una retrospettiva dedicata ai grandi maestri che con le loro abilita’, il loro lavoro, il loro ingegno e coraggio hanno segnato e contribuito a rappresentare la Brianza.

 Vi aspetto per mostrarVi alcuni miei pezzi disegnati con Gio Ponti.

During Milan Expo 2015 Arredaesse will tell the passion of architecture and design through“The History of Design”, a retrospective dedicated to the Master whose skills, ability, work, talent and courage made a value contribute for their region.

Can’t wait to show you some my of creations designed with Gio Ponti.

ARREDAESSE HEAD QUARTER
Via Garibaldi 70
22060 Carugo (CO)

Arts&Foods_Rituals since 1851

Triennale di Milano

9 aprile -1 novembre 2015

Vi aspetto per mostrarvi alcuni dei miei pezzi più’ noti ad Arts&Foods, un interessante esibizione che offre una panoramica mondiale sugli intrecci estetici e progettuali che hanno riguardato i riti del nutrirsi.

I’m proud to announce that I’ll be showcasing some of my most popular pieces at Arts&Foods, a world-class exhibition providing an overview of the interaction between aesthetics and design in the rituals of eating.

Curated by Germano Celant

Exhibition Design: Studio Italo Rota
Graphic Design: Irma Boom Office
Catalogue: Electa

Con una prospettiva stratificata e plurisensoriale  Arts & Foods, a cura di Germano Celant e con l’allestimento dello Studio Italo Rota, cercherà di documentare gli sviluppi e le soluzioni adottate per relazionarsi al cibo, dagli strumenti di cucina alla tavola imbandita e al picnic, dalle articolazioni pubbliche di bar e ristoranti ai mutamenti avvenuti in rapporto al viaggio per strada, in aereo e nello spazio, dalla progettazione e presentazione di edifici dedicati ai suoi rituali e alla sua produzione. Il tutto apparirà intrecciato alle testimonianze di artisti, scrittori, film makers, grafici, musicisti, fotografi, architetti e designers che, dall’Impressionismo e dal Divisionismo alle Avanguardie storiche, dalla Pop Art alle ricerche più attuali, hanno contribuito allo sviluppo della visione e del consumo del cibo.

Una raccolta e un viaggio nel tempo che rifletterà creativamente il tema dell’Esposizione Universale di Milano, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, attraverso centinaia e centinaia di opere, oggetti e documenti provenienti da musei, istituzioni pubbliche e private, collezionisti e artisti da tutto il mondo.

Curated by Germano Celant and with the display design by Studio Italo Rota, Arts & Foodswill use a multi-level, multi-sensorial approach to examine the developments and solutions adopted with regard to food. It will range from kitchen implements to laid tables and picnics, and public aspects in the form of bars and restaurants. It will also examine the changes brought about in road, air and space travel, as well as the design of buildings devoted to the rituals and production of food. All of this will be accompanied by the testimony of artists, writers, film makers, graphic designers, musicians, photographers, architects and designers who, from Impressionism and Divisionism to the historical avant-garde movements, and from Pop Art to the latest artistic research, have helped develop the vision and consumption of food.

This journey through artefacts and time will offer a creative reflection on “Feeding the Planet, Energy for Life”, the theme of the World Expo in Milan, with hundreds and hundreds of books, objects and documents from museums, public and private institutions, collectors and artists around the world.

Arts&Foods

Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6, 20121. Milano
T. +39.02.724341

23 Figure_ 1978-1981

E’ il gennaio del 1979 quando le “23 Figure” vengono presentate ufficialmente presso lo Showroom Cassina, in Via Durini a Milano.

“Lo sbocco naturale, dopo le sue Collezioni per la tavola e dai suoi Argenti firmati, era l’opera d’arte. Moltissimi critici hanno lamentato (ed e’ un lamento di elogio) il ‘grado eccessivo’ di bellezza dei suoi argenti ‘troppo belli per essere molto commerciali’.

Figure di qualità’.

Qualita’ di superficie.

Sabattini e’ maestro, in queste Figure, della superficie e della forma che vi si nasconde. La superficie per lui e’ specchio della forma e del colore. Mi piacerebbe inventare un vocabolario riferito alla superficie per meglio spiegare il mio concetto delle sue Figure. Naturalmente, oltre questa misteriosa superficie  c’e’ l’invenzione dell’oggetto. Ed e’ in cio che consiste la sua straordinaria attitudine: nella capacita’ di definire lo spazio con forme differenti.  Lo spazio e’ per lui qualcosa da tagliare e intagliare in forme, e poi da racchiudere. Le sue Figure sono spazi fruibili nelle loro superfici eccezionali.

La padronanza della materia e’ assoluta. Nessuno crederebbe mai che queste forme dolcissime derivino da squadrati fogli di metallo coi quali riesce a ‘giocare’ meglio di quanto sappiano fare i bambini con la carta. Le spigolosita’ taglienti della lamiera scompaiono e lasciano il posto a corpi talmente armoniosi che si direbbero levigati dai vortici di acque secolari o dalle rotazioni esterne dello spazio.

Su queste Figure straordinarie, ricavate dalla fantasia e dalla tecnica, scende poi un argento translucido dal colore lunare, spaziale, con una luminosita’ attiva e passiva come nessun altro metallo: perche’ riflette i segni di questo mondo.Un argento creativo, musicale, compositivo, sarcastico, mutevole, sfumato, elusivo, evocativo… dove le risonanze metalliche si addolciscono in concerti di figure e colori.“

23 Figure” were officially presented at the Cassina Showroom in Via Durini Milano in January 1979.

“The natural outlet, started with his Collezioni for the table and his autographed Argenti, was the work of art. A great many critics have complained (and the complaint is really praise) of the ‘excessive beauty’ of his silverware, ‘far too beautiful for commercial purposes.

Figures of quality.

Quality of surfaces.

In these Figure Sabattini is master of the surface and the form concealed there. I would like to invent a vocabulary of surfaces, so that I could clearly explain my concept of his Figure. Of course, besides this mysterious surface there is the invention of the object. And it is here that his extraordinary talent lies: in his ability to define space with different forms. As he sees it, space is something to cut and carve into forms, and then to enclose. His Figure with their exceptional surfaces are spaces to enjoy.

His mastery of his materials is absolute.No one would ever believe that these extremely soft forms are created with square sheets of metal with which he knows how to ‘play’, better than little children do with paper.  The sharp edginess of his metal sheets disappears, giving way to bodies so harmoniously shaped that one would think they had been polished for century in a whirl of water or by the eternal rotations of the heavenly spheres.

On these extraordinary Figure, drawn out of Sabattini’s imagination and technical prowess, there then descends translucent silver, lunar and spatial in hue, with an active and passive luminosity never seen in any other metal: because it reflects the signs of this world. A creative silver this: musical, compositional, sarcastic, mutable, shaded, elusive, evocative… in which the resonances of metal soften into concerts of figures and colors.”

Enrico Marelli

23 Figure Portfolio

Modern Originals: At Home with MidCentury European Designers

Un nuovo libro per la  fotografa Leslie Williamson: “Modern Originals: At Home With Midcentury European Designers“: uno sguardo intimo nelle case e  negli studi di alcuni dei designer più noti d’Europa, tra cui Le Corbusier, Alvar Aalto , Carlo Mollino, Gae Aulenti e Finn Juhl, accanto a nomi meno noti come Roland Rainer, Joseph Nemec e Renaat Braem. Tra loro anche Lino Sabattini. Quest’ultima opera di Leslie segue il primo libro, “Handcrafted Modern: At Home With Midcentury Designers” (Rizzoli, 2010). Entrambi i titoli sono parte di un progetto più ampio iniziato dalla fotografa quasi 10 anni fa. “Ho fatto un elenco delle case di tutti gli architetti e designer che desideravo visitare nella mia vita”, spiega. “Sono sempre stato un fan del design, ed ero curiosa di vedere come queste persone – a cui amo ispirarmi – vivano.”

Photographer Leslie Williamson’s new book “Modern Originals: At Home With Midcentury European Designers” offers an intimate look at the homes and studios of some of Europe’s most known designers, including Le Corbusier, Alvar Aalto, Carlo Mollino, Gae Aulenti and Finn Juhl, alongside lesser known names like Roland Rainer, Joseph Nemec and Renaat Braem. Among those Lino Sabattini. This work follows the path of Williamson’s first book, “Handcrafted Modern: At Home With Midcentury Designers” (Rizzoli, 2010). Both titles are part of a larger project Williamson began almost 10 years ago. “I made a dream list of the homes of all the architects and designers I wanted to visit in my lifetime”, she explains “I’ve always been a fan of design, and I was curious to see how these people — whose work I love and am inspired by — lived themselves.”

Fonte Rizzoli Usa

 

Reflets d’amitie’_

Sull’argento, simbolo di lusso e di eleganza, si è fondata la produzione Christofle fin dalla sua nascita nel 1830.

Nel 2008, presso la Triennale di Milano, in occasione del Salone del Mobile, Christofle ha voluto raccontare un punto focale della sua storia cioè lo straordinario incontro con Gio Ponti, e il percorso creativo  che ha dato vita ai pezzi in argento disegnati tra il 1925 ed il 1978, alcuni dei quali messi in produzione solamente in occasione di questa importante mostra.

Una collezione di oggetti di grande impatto visivo ed emotivo, per lo più sconosciuti al grande pubblico, comunque chiave di lettura di un’impresa da sempre votata alla modernità, all’innovazione e al futuro.

Attraverso queste eccezionali riedizioni, l’esposizione della Triennale ripercorre l’arte e lo stile di Ponti nel corso di tre momenti emblematici della sua opera, ponendo l’accento sul fecondo rapporto creativo e sulle affinità tra tre figure chiave : Gio Ponti, Tony Bouilhet, allora proprietario e direttore della Christofle, e il giovane orafo italiano Lino Sabattini.

« Reflets d’Amitié », la mostra simbolo di una straordinaria collaborazione creativa tra Parigi e Milano.

Per Lino questa e’ l’importante occasione per mostrare finalmente al pubblico i magnifici esemplari frutto della collaborazione con Ponti e Christofle. Oggetti meravigliosi che all’epoca risultarono “troppo moderni”.

Leggi la cartella stampa: Reflets d’amitie_cartella stampa_Ponti-Sabattini

a cura di:
Brigitte Fitoussi_Art Director di Christofle
Sophie Bouilhet Dumas_Curatrice del progetto Christofle – Ponti, membro della famiglia Bouilhet-Christofle e pronipote di Gio Ponti
Salvatore Licitra_Archivista e curatore della mostra alla Triennale. Artista e nipote di Gio Ponti
Italo Lupi_Responsabile di entrambi la scenografia e la grafica della mostra alla Triennale
Lino Sabattini_Consulente per il progetto Christofle – Ponti 2008. Orafo indipendente
Testi_Lisa Ponti- Brigitte Fitoussi – Sophie Bouilhet Dumas

Parole di Lino_

Nel 2013 viene pubblicato da Skira:

Filippo Alison_Un viaggio tra le forme

“Questo libro raccoglie frammenti ed esperienze del percorso professionale, scientifico e didattico di Filippo Alison, come ama definirlo Rodrigo Rodriquez “un Maestro per i Maestri”: celeberrima la collezione da lui curata per Cassina che annovera, fra gli altri, Le Corbusier, Wright, Mackintosh, Asplund e Rietveld.

Tanti, nel volume, i fotogrammi delle tappe di un viaggio che è umano e culturale: Domenico De Masi, François Burkhardt e Renato de Fusco ne restituiscono il profilo attraverso le sue varie sfaccettature; Nicola Flora, Paolo Giardiello e Gennaro Postiglione tratteggiano il suo impegno di architetto, designer e docente. Le testimonianze dei “compagni di viaggio” si aggiungono alla preziosa raccolta di disegni, schizzi, fotografie e documenti che ripercorrono le tappe principali di una carriera ricca di riconoscimenti e di consensi.”

 

Poiche’ amici di lunga data, anche a Lino viene chiesto di lasciare un frammento, un ricordo su Filippo. Ci ha commosso sentire le parole di Lino, l’entusiasmo e la semplicita’ nel raccontare un bellissimo rapporto d’amicizia che ha permesso di lasciare il segno nella storia del design Italiano.

E vogliamo condividerle con voi:

“Lo splendido rapporto con Filippo Alison nasce all’inizio degli anni 80, e parte con una collaborazione professionale durante il periodo in cui lavorava come consulente artistico per la ditta Cassina. La scintilla che ha innescato l’evolversi della nostra interazione e’ stata l’opportunita’ di lavorare a stretto contatto in un progetto per la riedizione della tavola e gli oggetti di Charles Rennie Mackintosh. Una sfida affascinante, in cui fin da subito si e’ innescato un meccanismo sinergico tra me ed Alison: due persone differenti ma assolutamente complementari, curiose di apprendere l’uno dall’altro. E’ stato un periodo di lavoro frenetico e intenso: ricordo il nostro viaggio insieme a Glasgow, dove abbiamo potuto analizzare le opere e i disegni del Maestro, quindi la dedizione alla realizzazione dei pezzi. Alison era concentrato sulla realizzazione dei mobili, io delle stoviglie e tutti gli accessori in metallo. Un progetto davvero complesso ma estremamente gratificante: infatti lavoravamo nel rispetto dei disegni originali, ma al tempo stesso tutto veniva reso piu’ attuale e contemporaneo, attraverso l’utilizzo di materiali moderni e metodi di lavorazione differenti. Gli originali erano infatti di rame battuto a mano, spesso non completi: ad esempio ricordo un set da tavola in cui era presente solo cucchiaio e forchetta, oppure la trasformazione dei candelieri da legno a metallo. Inoltre, abbiamo realizzato anche tutta la parte della biancheria a corredo della tavola, cosi’ come era stata disegnata dalla moglie di Mackintosh.

Il rapporto professionale si e’ spontaneamente trasformato in una bellissima amicizia: solevamo farci visita molto spesso tra Milano e Napoli, soggiornando sempre l’uno presso la residenza dell’altro. E poiche’ Alison e’ sempre stato una persona molto attiva, e’ capitato che durante uno dei mie viaggi lo abbia trovato impegnatissimo nel suo lavoro di Rettore dell’Universita di Napoli, tanto da non volersi interrompere. Infatti, e’ stato un po’ strano andare in quei giorni al mare accompagnando sua moglie e sua figlia, ma senza di lui.

Il suo forte legame alle tradizioni napoletane poi, e’ stato da ispirazione per un altro progetto insieme: la caffettiera Filumena, che abbiamo realizzato sempre durante gli anni 80, rappresenta perfettamente l’attenzione di Filippo verso un vero e proprio rito della citta’.  In tutto quello che abbiamo fatto, progettato, o anche semplicemente pensato, ci siamo vicendevolmente arricchiti con qualche nuovo spunto; come quando abbiamo deciso di recarci negli Stati Uniti per studiare le opere di Frank Wright.

Sono sempre rimasto affascinato dalla cultura e dall’intelligenza di Alison: ho costantemente cercato di imparare da lui, dal suo modo di lavorare molto preciso e meticoloso. Mi piace pensare ancora oggi che ho la fortuna di avere un amico fidato che al tempo stesso posso definire “il mio professore”.”

 

Filippo Alison_Un viaggio tra le forme

Skira Editore

A cura di Santoro Maura

Anno 2013